martedì 10 settembre 2013

Timing circuit










Dermo- ipodermo-pannicolo-patia-edemato-fibro-sclerotica. Per gli “amici” PEFS! Uno scioglilingua, un mostro preistorico o, più semplicemente, una patologia? Molto è stato detto riguardo alla cellulite, sicuramente il pericolo pubblico numero uno per tutte le donne; poco, forse, è stato fatto, a livello di attività fisica e allenamento in palestra. Per citare il Bacci, “potremmo paragonare la maggior parte dei trattamenti ad una passata di vernice bianca sopra un muro pieno di umidità; l’aspetto sembrerà migliore, ma il compito resta la bonifica del muro, per farlo essere sano piuttosto che apparire tale”(da “Le Celluliti” Bacci).
Partiamo da una piccola review per ricordare che la cellulite:
- è un’alterazione dell’ipoderma o sottocutaneo, con ipertrofìa ed erniazione dei lobi adiposi che ne costituiscono gran parte del tessuto (da qui la conformazione “a buccia d’arancia”);
- è un’alterazione del derma, con compromissione del microcircolo e dunque della funzionalità dei vasi capillari e linfatici che ne fanno parte (alla palpazione la cute è fredda, indice di stasi linfo-venosa);
- colpisce soprattutto i soggetti sedentari, ma non disdegna gli sportivi, di età compresa tra i 14 e i 30 anni (molteplici le cause e le concause, da fattori genetici a disabitudini alimentari e nello stile di vita);
- la biotipologia più colpita è la donna con habitus ginoide, vale a dire un soggetto brevilineo con silohuette c.d. “a pera” e una distribuzione di grasso localizzata soprattutto a livello di glutei e cosce;
- tra i fattori aggravanti, una scorretta funzionalità del piede e dei suoi cuori periferici, soletta venosa di lejard e triangolo della volta.


Molto spesso un appoggio plantare scorretto e\o l’abituale uso di calzature con tacchi troppo alti inibiscono le strutture deputate ad attivare la circolazione a livello degli arti inferiori; – sempre tra i fattori aggravanti, una respirazione non corretta. Infatti sedentarietà e vizi posturali (il soggetto ginoide è spesso correlato ad atteggiamento cifotico, con “chiusura” delle spalle) causano retrazioni del diaframma, principale muscolo respiratorio, diminuendo l’efficienza del sistema respiratorio e limitando l’apporto di ossigeno in tutto l’organismo.


La prima domanda da porsi
Quali sono gli obiettivi per un’attività fisica idonea?
1. Tono muscolare: attivazione di tipo nervoso, ovvero un messaggio elettrico a bassissima intensità sempre presente nel muscolo anche a riposo. Scopo: incrementare il metabolismo basale, la risposta nervosa e di conseguenza, il reclutamento di fibre muscolari.

2. Tonificazione muscolare: per riattivare i meccanismi di pompa muscolare e la funzionalità delle catene cinematiche del nostro apparato locomotore. In particolare, il lavoro sul volume del muscolo gluteo, in una cellulite allo stadio iniziale, contrasterà il cedimento del tessuto miofasciale che lo ricopre e dunque la formazione della classica “buccia d’arancia”.

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