
Dermo-
ipodermo-pannicolo-patia-edemato-fibro-sclerotica. Per gli “amici”
PEFS! Uno scioglilingua, un mostro preistorico o, più semplicemente,
una patologia? Molto è stato detto riguardo alla cellulite,
sicuramente il pericolo pubblico numero uno per tutte le donne; poco,
forse, è stato fatto, a livello di attività fisica e allenamento in
palestra. Per citare il Bacci, “potremmo paragonare la maggior
parte dei trattamenti ad una passata di vernice bianca sopra un muro
pieno di umidità; l’aspetto sembrerà migliore, ma il compito
resta la bonifica del muro, per farlo essere sano piuttosto che
apparire tale”(da “Le Celluliti” Bacci).
Partiamo da una piccola review per
ricordare che la cellulite:
- è un’alterazione dell’ipoderma
o sottocutaneo, con ipertrofìa ed erniazione dei lobi adiposi che ne
costituiscono gran parte del tessuto (da qui la conformazione “a
buccia d’arancia”);
- è un’alterazione del derma, con
compromissione del microcircolo e dunque della funzionalità dei vasi
capillari e linfatici che ne fanno parte (alla palpazione la cute è
fredda, indice di stasi linfo-venosa);
- colpisce soprattutto i soggetti
sedentari, ma non disdegna gli sportivi, di età compresa tra i 14 e
i 30 anni (molteplici le cause e le concause, da fattori genetici a
disabitudini alimentari e nello stile di vita);
- la biotipologia più colpita è la
donna con habitus ginoide, vale a dire un soggetto brevilineo con
silohuette c.d. “a pera” e una distribuzione di grasso
localizzata soprattutto a livello di glutei e cosce;
- tra i fattori aggravanti, una
scorretta funzionalità del piede e dei suoi cuori periferici,
soletta venosa di lejard e triangolo della volta.
Molto spesso un appoggio plantare
scorretto e\o l’abituale uso di calzature con tacchi troppo alti
inibiscono le strutture deputate ad attivare la circolazione a
livello degli arti inferiori; – sempre tra i fattori aggravanti,
una respirazione non corretta. Infatti sedentarietà e vizi posturali
(il soggetto ginoide è spesso correlato ad atteggiamento cifotico,
con “chiusura” delle spalle) causano retrazioni del diaframma,
principale muscolo respiratorio, diminuendo l’efficienza del
sistema respiratorio e limitando l’apporto di ossigeno in tutto
l’organismo.
La prima domanda da porsi
Quali sono gli obiettivi per
un’attività fisica idonea?
1. Tono muscolare: attivazione di
tipo nervoso, ovvero un messaggio elettrico a bassissima intensità
sempre presente nel muscolo anche a riposo. Scopo: incrementare il
metabolismo basale, la risposta nervosa e di conseguenza, il
reclutamento di fibre muscolari.
2. Tonificazione muscolare: per
riattivare i meccanismi di pompa muscolare e la funzionalità delle
catene cinematiche del nostro apparato locomotore. In particolare, il
lavoro sul volume del muscolo gluteo, in una cellulite allo stadio
iniziale, contrasterà il cedimento del tessuto miofasciale che lo
ricopre e dunque la formazione della classica “buccia d’arancia”.
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