Il percorso che segue la donna
durante una gravidanza è un’avventura meravigliosa ed i
cambiamenti a cui va incontro sono stati ampiamente trattati per
capire come affrontarli dal punto di vista psicologico, alimentare,
sportivo ecc. Troppo spesso si tende però a dare meno importanza
(forse perché si ritiene sia tutto più facile) alla fase post
parto. In realtà, all’istruttore di sala viene maggiormente
chiesto cosa fare dopo la gravidanza, per ritornare in forma,
piuttosto che durante la gravidanza, dove i primi tre mesi sono
sempre molto delicati e anche nel periodo successivo è consigliabile
dedicarsi solo a una leggera attività fisica.
Non bisogna
dimenticare come il ritorno alla forma giochi un ruolo fondamentale
per il ritrovamento dell’autostima e del massimo equilibrio
psico-fisico; è infatti consolidato il momento difficile che quasi
tutte le mamme passano subito dopo il parto, dei mille dubbi che le
assalgono, del sentirsi troppe volte depresse, non all’altezza, non
fisicamente desiderabili; con tutte le energie proiettate verso la
loro nuova dimensione di donna e mamma.
Diversi studi attestano come
la ripresa di un’attività fisica funzionale e divertente (e non
troppo intensa) porta ad un netto calo dei casi di depressione post
parto. Logicamente tutto ciò che si è fatto negli anni precedenti
alla gravidanza (stile di vita, alimentazione, attività fisica)
viene ritrovato in positivo dopo il parto. Una sportiva avrà molte
meno difficoltà a tornare in forma, ma certamente avrà anche preso
meno peso durante la gravidanza stessa, mettendo a frutto non solo i
consigli del medico, ma anche tutte le esperienze e le abitudini
accumulate durante i suoi anni di “militanza” fitness. Le
modificazioni tipiche della gravidanza rimangono per diverse
settimane anche dopo il parto (dalla situazione ormonale al
rilassamento dei tessuti fino alla frequenza cardiaca); a queste si
aggiunge l’effetto della prolattina aumentata proprio per
consentire l’allattamento.
Durante l’allattamento è normale che
ci possa essere un dolore più o meno marcato al seno; questo,
compatibilmente con il disagio che provoca sui singoli soggetti, non
è di per sé un fattore che controindica l’allenamento. In molti
casi è una situazione sinergica all'iperproduzione di prolattina
che comporta ritenzione idrica e accentuata sudorazione. I più
prudenti raccomandano di aspettare minimo tre settimane prima di
riprendere (se non ci sono state problematiche come il cesareo o la
necessità di particolari suturazioni che richiedono completa
guarigione delle ferite, quindi anche sei settimane); in realtà
dagli studi non sembrano esserci particolari controindicazioni a
riprendere quasi subito l’attività fisica.
Ovviamente tenendo sempre in grande
attenzione la compatibilità con l’allattamento, quindi senza
indurre eccessivo stress o disidratazione o un consumo calorico non
ben compensato dall’alimentazione. Durante il periodo
dell’allattamento è sempre meglio allattare prima dell’attività
fisica per evitare una incidenza dell’acido lattico prodotto
(durante l’attività fisica) sul sapore del latte (e che potrebbe
portare ad un rigurgito).
È opportuno sottolineare bene come la
ripresa dell’attività sia sostanzialmente diversa fra donne che
sono da sempre abituate ad attività fisiche intense ed invece donne
che decidono di avvicinarsi alla palestra per la prima volta dopo il
parto. Tutto questo tenendo presente in entrambi i casi la linea
guida di non avere fretta e di partire con basse intensità per
crescere poi gradatamente.
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