Spesso mi ritrovo di fronte a frasi del tipo “sei troppo
piccolo per andare in palestra”, “andare in palestra così giovane è dannoso”
ecc., e allora mi chiedo: ma esistono davvero problemi legati all’allenamento
in palestra per i giovani? Molti preparatori sconsigliano questo allenamento
preferendo i cosidetti esercizi a carico naturale, dicendo che allenarsi in
palestra è troppo “pesante” per soggetti in via di sviluppo. Iniziamo con una
piccola riflessione: il peso del corpo (carico naturale) è sicuramente un
carico più alto di quello imposto dai pesi, è un carico non graduabile e forse,
in certi casi, troppo elevato per le articolazioni in quell’età. A mio parere
(e non solo mio) non ci sono controindicazioni nel praticare attività di pesi
in giovane età, anzi possiamo dire che:
- Carichi adeguati facilitano la formazione dell’osso
- Alcuni studi parlano di aumenti nella statura
- Otteniamo sicuramente una modificazione positiva dello
stato di salute
- Lo sviluppo di tronco e addome avranno funzione preventiva
verso atteggiamenti viziati tipici dell’età
- Il miglioramento fisico genera autostima.
Ovviamente tutto ciò lo otteniamo solo e soltanto se il
personale che troviamo in palestra saprà come comportarsi, cosa proporre e
riuscirà a fare una valutazione oggettiva dell’atleta in esame.
È anche importante sapere che i parametri fisiologici si
muovono come segue:
- Resistenza aerobica: migliora molto nelle bambine tra i
7/10 anni, si stabilizza e migliora più gradualmente attorno ai 20 anni.
- Potenza: incrementa fino a 20 anni.
- Forza esplosiva: c’è un incremento notevole tra 12 e 15
anni, in precedenza cresce poco e in modo molto graduale.
- Forza resistente: qualità che si manifesta tardivamente.
Già queste indicazioni sono importanti per gestire l’allenamento
dei nostri piccoli atleti.Attorno ai 10/14 anni abbiamo lo sviluppo delle
caratteristiche di velocità: è in questo momento che si può inserire un buon
allenamento anche di palestra, perché attraverso i miglioramenti
muscolo/scheletrici andremo a migliorare tutte le altre componenti. Durante
l’allenamento il peso non dovrebbe mai superare il 70% della ripetizione
massimale. Le caratteristiche degli allenamenti dovranno essere:
- Movimenti veloci ed esplosivi alternati a fasi a più bassa
intensità.
- Recuperi completi: questo è un elemento importantissimo.
- Se e quando possibile, eseguire movimenti a carico libero
(manubri, bilancieri e piccole resistenze).
- Controllo degli atteggiamenti posturali: attuare eventuali
protocolli di lavoro per contrastare atteggiamenti di iperlordosi o ipercifosi,
scoliosi ecc. Il tutto in collaborazione con il medico.
- Proponiamo sempre allenamenti che possano sviluppare sia
le capacità condizionali che quelle coordinative.
- Allenamenti senza specializzazioni precoci, troppo spesso
presenti soprattutto negli sport di squadra: la specializzazione porta spesso
allo sviluppo di paramorfismi per ipersollecitazione di alcuni muscoli rispetto
ad altri. Una specializzazione precoce può anche comportare la perdita di
interesse a causa della monotona ripetitività delle esercitazioni proposte.
Queste situazioni possono avere come conseguenza:
- la stagnazione delle prestazioni, in quanto l’atleta
possiede un ristretto bagaglio di schemi motori e quindi riesce ad operare solo
in determinate situazioni standardizzate;
- la facilità di traumi all’apparato locomotore, in quanto
il sistema muscolare presenta squilibri, spesso notevoli, tra i vari settori
del corpo;
- soprattutto nelle discipline con gesto asimmetrico possono
sorgere o accentuarsi gli atteggiamenti viziati e predisporre ai paramorfismi;
- l’abbandono precoce della disciplina praticata per
mancanza di nuovi stimoli motori e psicologici.
Parlando ad esempio di forza, possiamo dire che Jablonowskij
afferma che la forza:
- fino a 11 anni è insignificante: è quindi consigliato
stimolare la forza sotto forma di gioco senza elementi di specializzazione;
- da 12 a 15 anni aumenta considerevolmente: si inizia a
lavorare in modo più specifico e distrettuale, utilizzando esercizi che
prevedono ad esempio l’utilizzo di palle mediche. Teniamo sempre e comunque
presente il rispetto dello sviluppo armonico di tutta la struttura
muscolo/scheletrica;
- da 15 a 18 anni ha uno sviluppo intenso: la specificità
del programma può essere sempre più precisa rispetto all’eventuale altro sport
praticato.
Da questi dati possiamo dedurre che il periodo dell’infanzia
è particolarmente adatto allo sviluppo della forza tramite un giusto
allenamento. È scontato dire che un occhio particolare va dato alla postura del
soggetto durante l’esecuzione dei movimenti. Atteggiamenti scorretti comportano
in genere carichi articolari notevoli con conseguenti problemi. Le prime due
fasi dell’allenamento si occupano di ginnastica formativa, mentre la terza fase
è quella più specifica. L’allenamento dovrà prevedere un riscaldamento, una
fase centrale e un defaticamento. Tutte le fasi sono assolutamente importanti e
da rispettare. Un buon riscaldamento è alla base di un buon allenamento e
soprattutto evita spiacevoli infortuni dovuti al fatto che muscoli e
articolazioni non sono pronti ad assorbire determinati movimenti. Un buon
defaticamento permette un miglior recupero muscolare e articolare, evitando di
affrontare l’allenamento successivo con i muscoli ancora carichi di tossine.
Importante è fare apprendere le corrette tecniche di sollevamento e la giusta
respirazione (è vietato eseguire esercizi in apnea), e limitare il numero delle
sedute settimanali a due per permettere ai giovani di dedicarsi ad altre
attività e soprattutto avere il loro tempo libero. Fate eseguire gli esercizi
in tutta l’escursione articolare possibile. In questo modo, oltre ad ottenere
una maggiore efficacia dall’esercizio, viene mantenuta l’elasticità e la
lunghezza ottimale dei muscoli e dei tendini. Inizialmente consiglio un numero
di ripetizioni pari a circa 15, per consolidare bene l’esecuzione del movimento
con carichi bassi. Va evitato che vengano eseguiti esercizi fino
all’affaticamento, a causa dei rischi che si possono produrre per le strutture
articolari e lo sviluppo osseo. È bene eseguire, all’inizio ed alla fine di
ogni seduta di allenamento, opportuni esercizi di stretching. Questo consente
di mantenere una buona estensibilità muscolare ed una mobilità ottimale delle
articolazioni e insegna al ragazzo l’importanza di questa attività troppo
spesso trascurata o male eseguita. Lo stretching nello sport è fondamentale, ma
di questo magari ne parleremo in altro momento. A mio parere, gli allenamenti
in sala fitness dovrebbero iniziare con la metodica a circuito per una serie di
motivi: primo motivo, molto importante, è che questa metodica è divertente,
cosa fondamentale quando si ha a che fare con ragazzi di 10/11 anni. Altra
motivazione riguarda la multilateralità degli stimoli, ad esempio forza e
dimagrimento nello stesso allenamento. Successivamente, con l’avanzare dell’età
e dell’esperienza, e magari con l’aumento della passione, potete inserire la
metodica con esercizi a serie e ripetizioni. La scelta sarà effettuata dopo
un’attenta analisi del soggetto, tenendo presente età, grado di preparazione,
problemi fisici, motivazione che lo ha spinto a venire in sala fitness,
carattere ecc. Ogni persona deve capire che i centri fitness non sono vietati
ai minori, a patto che all’interno di essi ci siano istruttori preparati e
adatti a trattare con ragazzi giovani.
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