
Per far sì che migliorino le performance sportive e la
salute, gli integratori vanno assunti con misura e consapevolezza. La facilità
con cui gli integratori sono reperibili su Internet a prezzo stracciato, ha
fatto sì che il loro utilizzo sia aumentato notevolmente ma ha creato dei
grossi problemi, decretando la crisi e la chiusura di parecchi negozi. Quando
l’utente si rivolgeva o si rivolge al negoziante, il più delle volte viene
anche consigliato ed indirizzato nell’acquisto dei supplementi mentre sul web
si fa tutto per sentito dire o in base a ciò che si legge sui forum. La prima
cosa che mi preme sottolineare è che il termine stesso INTEGRATORE ALIMENTARE
sta ad indicare che questo prodotto serve ad integrare eventuali carenze
nutrizionali; quindi è assolutamente inutile e, a volte, addirittura dannoso
utilizzarli a sproposito, senza prima aver ottimizzato la dieta in rapporto
agli obiettivi del soggetto. Dico questo perché vedo costantemente, nelle
palestre, integratori che vengono suggeriti a casaccio dagli istruttori: il
caso tipico è quello delle proteine in polvere, per le quali, in quasi tutte le
palestre, viene consigliato un apporto di 30 g a metà mattina e 30 a metà
pomeriggio; ma in rapporto a che cosa? Questa integrazione può essere molto
utile in caso di insufficiente apporto alimentare, ma come faccio a stabilire
ciò se prima non ho valutato la massa magra del soggetto ed il suo schema
alimentare giornaliero? Partiamo dal presupposto che qualunque cosa, anche la
più innocua, è utile quando colma una carenza ed inutile, o dannosa, se in
eccesso.
Vedo costantemente due atteggiamenti opposti nei confronti
degli integratori:
- una categoria di soggetti che non si allena se non è
supportata dai supplementi ergogenici.
- una seconda categoria che boccia a priori l’utilizzo di
qualsiasi integrazione.

Entrambe le posizioni sono deleterie per questo settore. Il
primo gruppo di soggetti, spesso si allena poco o male, ma sa tutto, o crede di
saperlo, sugli integratori. In questo caso avviene uno spostamento di priorità,
si dà cioè più valore all’integrazione che all’allenamento. In questo
atteggiamento io vedo l’anticamera del ricorso al doping. Il secondo gruppo di
soggetti guarda agli integratori come al peggiore dei mali, senza minimamente
documentarsi e, quasi sempre, è gente che non si allena, che beve alcolici e
fuma e, magari, utilizza svariati tipi di farmaci. Vedo poi genitori disperati
perché i loro figli utilizzano dei supplementi alimentari, mentre è
perfettamente normale che gli stessi si ubriachino ogni fine settimana. Capisco
in parte il loro atteggiamento, in quanto, al momento, questo è un mercato
“selvaggio”, nel quale è difficile districarsi, anche per persone esperte, in
quanto vengono prodotti continuamente nuovi integratori, molti illegali in
Italia, ma facilmente reperibili su Internet, dei quali, spesso, non è chiaro
il contenuto. Ricordiamoci che la legislazione americana permette quelle che
vengono chiamate “Proprietary blends”, formulazioni contenenti due o più
miscele di prodotti, di cui sono proprietarie le aziende, le sole a conoscere
le formulazioni, naturalmente approvate dal F.D.A., ma non indicate in tabella.
Se poi un genitore si rivolge al medico di fiducia, il più delle volte, trova
un ostracismo totale nei confronti degli integratori. Questo è un altro punto
su cui vorrei soffermarmi: l’assoluta mancanza di collaborazione tra l’utente,
i centri fitness e i medici. Sarebbe opportuno che ogni palestra avesse un
medico di riferimento, con il quale valutare se integrare, cosa integrare e
quando integrare. Vi è poi una carenza cronica di personale competente nel
campo dell’integrazione e quindi colgo l’occasione per lanciare un appello:
formiamo dei professionisti in questo settore, obbligandoli ad almeno un
aggiornamento annuale e creando delle basi collaborative con i medici. Fatta
questa lunga premessa, mi permetto di darvi dei consigli sul modo di
approcciarsi all’uso degli integratori.

Consigli pratici sugli integratori
1) Diamo il giusto valore agli integratori che rappresentano
un aiuto ma, in nessun modo, possono o devono sostituire allenamento e dieta.
2) Prima di utilizzare un qualsiasi integratore accertatevi
che il vostro schema alimentare sia corretto.
3) Fatevi consigliare da una persona seria ed esperta con la
quale stabilire tempi e dosaggi.
4) Consultate lo schema di integrazione con il vostro medico
di fiducia, meglio se è uno specialista in medicina dello sport. Potrebbe anche
non essere esperto di integratori, ma sicuramente vi saprà dire se potete o
meno usarli, perché potreste avere delle patologie o stare usando dei farmaci,
con i quali determinati integratori sono incompatibili.
5) Utilizzate solo integratori che riportino chiaramente il
contenuto sull’etichetta.
6) Utilizzate solo integratori la cui efficacia sia provata,
non buttatevi a capofitto sulla novità, solo perché ben pubblicizzata e
propagandata.
7) Non date retta ai consigli degli amici o al tam tam che
corre su internet attraverso i forum, perché sono fuorvianti.
Detto ciò, e premettendo ancora una volta che qualsiasi
integrazione debba essere visionata da un medico, vi elenco quelli che, a
parere mio, sono gli integratori più interessanti per uno sportivo:
1) OMEGA 3. Grazie alla loro capacità di indurre il corpo a
produrre buoni eicosanoidi, fanno tutto ciò che si può immaginare in termini
positivi per la salute; badate sempre che sull’etichetta sia riportata la
dicitura “a distillazione molecolare”, questo vi garantisce un elevato grado di
purezza, diversamente vi ingoiate gli scarichi industriali riversati nel mare.
Verificate che la concentrazione di Epa e Dha del prodotto sia superiore al 60%
e che il rapporto tra i due sia 2:1; inoltre la forma TG (trigliceride) è più
costosa della forma EE (estere Etilico), perché richiede un passaggio di
lavorazione supplementare. La forma EE è riconosciuta dall’organismo come
innaturale e quindi meno assimilabile. Esiste un ente internazionale che si
chiama IFOS (International Fish Oil Standards), il quale dà un punteggio
(visibile sul loro sito), in rapporto alla qualità dell’integratore di omega 3.
2) BCAA, rappresentano gli aminoacidi che più vengono
usurati durante le attività anaerobico – lattacide, quindi hanno una funzione
anticatabolica; evitate di comprare integratori di bcaa o di altro col marchio
cinese, perché di scarsa qualità, mentre i marchi Kiowa e Degussa sono indice
di ottima qualità.
3) GLUTAMMINA, è l’aminoacido più copioso nel corpo umano,
presente soprattutto nel muscolo e nel sistema immunitario, inoltre è
alcalinizzante.
4) OSSIDO NITRICO prodotto a partire dall’aminoacido
arginina, grazie alle sue proprietà vasodilatatorie, riesce a migliorare
l’afflusso di sangue ai muscoli, abbassa la pressione arteriosa e facilita il
lavoro di tutti gli organi che necessitano di un microcircolo efficiente.
5) PROTEINE IN POLVERE. Qualora si verificasse la necessità
di un surplus proteico, queste rappresentano un valido aiuto, in quanto non
sovraccaricano l’apparato digerente, sono di sapore piacevole e molto pratiche.
Dobbiamo imparare, per quanto riguarda le polveri proteiche, a ragionare come
facciamo per i carboidrati: esistono proteine che forniscono un veloce rilascio
di aminoacidi nel flusso ematico, le Whey protein o proteine del siero e altre,
la caseina e i blend proteici, che danno un rilascio prolungato degli stessi e
differenziarne l’utilizzo nei vari momenti della giornata.
Le proteine in polvere rappresentano uno degli integratori
più venduti: cerchiamo di essere critici nell’acquistarle, la percentuale
proteica deve essere elevata, mentre quella di carboidrati e grassi bassa.
Ricordiamoci però che la legislazione italiana permette una tolleranza del 15%,
questo significa che le proteine che voi pensate essere al 90% in realtà
possono essere al 75%, mentre invece ciò non è permesso dalla legge americana.
La percentuale proteica non è però l’unico parametro da valutare: sappiamo, ad
esempio, che le proteine del siero del latte ottenute per scambio ionico, pur
presentando un’altissima percentuale proteica, sono povere di alcuni componenti
importanti – quali lattoferrine, immunoglobuline e glicomacropeptidi – che
vengono perduti o denaturati durante le fasi produttive (il processo di scambio
ionico separa le proteine in base alla loro carica elettrica, mediante
l’impiego di alcune sostanze chimiche). Tali frazioni vengono invece conservate
con i metodi di filtrazione usati per produrre proteine del siero concentrate,
quali le tecniche di microfiltrazione ed ultrafiltrazione, che utilizzano
filtri per separare grassi e lattosio dalla proteina, senza danneggiarla. Però,
come detto in precedenza, le Whey protein ultrafiltrate e microfiltrate tendono
ad avere un contenuto proteico inferiore (circa l’80%) rispetto a quelle a
scambio ionico (che raggiungono il 90%). Il miglior compromesso sono le Whey
protein ottenute mediante microfiltrazione a flusso incrociato, che permettono di
raggiungere tenori proteici prossimi al 90% pur conservando componenti
importanti quali lattoferrine e macropeptidi.
6) MULTIVITAMINICO, utile perché a causa dei processi di
conservazione e stoccaggio degli alimenti è molto difficile assumere la
quantità ottimale di vitamine.
7) ANTIOSSIDANTI, l’esercizio fisico aumenta l’apporto di
ossigeno ai tessuti e quindi incrementa la produzione di radicali liberi; è
vero che il soggetto allenato ha una maggior produzione di antiossidanti
endogeni, primo tra tutti il glutatione, ma può essere utile aiutarsi con
l’utilizzo di antiossidanti.
8) MINERALI
ALCALINIZZANTI, l’esercizio fisico, lo stress, l’alimentazione, specie se
iperproteica, producono scorie che acidificano il ph sanguigno, il che, alla
lunga, può creare seri problemi di salute.
L’uso degli integratori andrebbe sempre ciclizzato, in
accordo con il medico di fiducia.
- In conclusione non dobbiamo né demonizzare né osannare gli integratori, ma valutarli per ciò che sono: un mezzo per migliorare la performance e la salute, a patto che vengano utilizzati con criterio, tenendo presente che la salute e la vita stessa si basano sull’omeostasi, un equilibrio che non dobbiamo in alcun modo alterare.
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