
Ritagliarsi
le 2-3 sedute settimanali si può! Con molta dedizione, costanza,
conoscenza dei propri mezzi psicofisici,organizzazione
del proprio tempo libero ed una collaborazione con un serio
professionista del motorio. Insieme si trovano le soluzioni ideali
per creare una miscela di attività fisiche e di recupero
(stretching, attività aerobica all’aria aperta, in palestra,
sedute massofisioterapiche di recupero muscolare, ecc.) a seconda del
periodo e/o della disponibilità di orario e/o di attrezzature (ad
esempio hotel con palestra o piscina, possibilità di personal
trainer nella zona dove si alloggia, palestra in casa e/o ufficio
ecc. ). La durata della seduta può variare a seconda della
disponibilità del cliente, della situazione, ed in linea di massima
si può racchiudere nel range che va dai 30 fino ai 45 minuti. Per
ottenere dei risultati con durate inferiori, come ad esempio stando
sui 20’ di lavoro, bisogna aumentare l’intensità della seduta,
cosa molto in voga negli ultimi tempi utilizzando ad esempio il
kettlebell. Ora, per capire il motivo di questo ulteriore lavoro
fisico da aggiungere nella propria vita, apro una parentesi e riporto
una citazione di Guido Giugni da “Il corpo e il movimento nel
processo educativo della persona” (ed. SEI 1986), per quanto
riguarda la definizione di tempo libero e del perché, come in questo
caso, non deve essere fatto in modo disorganizzato e noioso: “…il
tempo libero dal lavoro […] viene considerato non soltanto tempo di
riposo, ma anche di attività liberamente scelte: tempo, quindi, di
piacere e di compensazioni gratificanti. In esso il lavoratore
recupera la propria esistenza, liberandosi dell’incubo di una vita
condotta all’insegna dell’ansia, della ripetizione,
dell’anonimato…”. Da qui una semplice domanda: chi nella
propria vita non dispone di circa 2 ore a settimana da dedicare al
proprio fisico ed evitare le problematiche eventuali indicate da
Giugni? Inoltre, se utilizziamo il tempo dedicato ai pasti in modo
sano ed equilibrato, evitando il famoso detto inglese preso
dall’ambiente informatico “garbage in garbage out” (in sostanza
se ingeriamo cibo spazzatura diventiamo spazzatura…), come per
magia riusciamo ad incrementare le ore dedicate a noi e al nostro
benessere nell’arco della settimana.
Per far ciò, ripeto, ci
vuole molta costanza e attitudine ma vedrete che passato il periodo
di adeguamento (di solito una ventina di giorni) non si potrà più
fare a meno del proprio protocollo di lavoro fisico settimanale. Come
mi piace dire: “Si prende il gran bel vizio di allenarsi!”.
Manager di alto livello dichiarano che, dopo la loro corsa aerobica
mattutina, gli impegni di giornata successivi cambiano prospettiva. A
loro volta altri professionisti dichiarano che molte decisioni
riescono a maturarle mentre fanno allenamento pesi o sedute di
meditazione giornaliere. Per
conciliare lavoro ed attività fisica ci vuole l’organizzazione del
tempo, riducendo i tempi di applicazione dell’esercizio ed
aumentando con gradualità l’intensità.
Per risolvere questo problema ci sono degli step da fare per arrivare
all’obiettivo. Per prima cosa, svolgere un doveroso check up medico
così da poter lavorare in sicurezza, conoscendo il proprio stato di
fitness. Successivamente, svolgere un’anamnesi per vedere qual è
la condizione di partenza (peso corporeo, massa grassa, valutazione
della flessibilità muscolare ad esempio) e gli obiettivi che si
vogliono raggiungere. Questi ultimi devono essere formulati, per
essere raggiunti, a breve termine (3-4 settimane circa) e soprattutto
realistici, quindi senza richieste del tipo: “Voglio perdere 15 kg
in 10 giorni!”. Un ulteriore importante passo è quello di
scegliere quali attività sono più gradite insieme ad un serio
professionista motorio, possibilmente in possesso di laurea in
scienze dello sport o preventivo rieducative e con corsi di
aggiornamento certificati. Si programmano le sedute ed i momenti
appropriati per svolgerle, così da poter massimizzare il tempo
dedicato all’attività senza che la stessa diventi stressante e
controproducente. A questo punto, è importante inserire nell’arco
della settimana 2-3 momenti della durata di 30’-45’ minuti dove è
possibile inserire il lavoro fisico programmato. Naturalmente si
trova avvantaggiato chi ha una sede fissa lavorativa quindi può
svolgere l’attività nella palestra in ufficio o in casa, nel
centro fitness vicino alla sede di lavoro, ma con qualche adeguamento
e strategia si può trovare la soluzione anche per chi è sempre in
“giro” studiando il territorio dove si alloggerà o si
transiterà. Come molti di voi avranno capito, è
un lavoro di organizzazione certosina come preparare un meeting o un
colloquio d’affari.
Non voglio dimenticare anche il fatto che, ad esempio, utilizzare la
bicicletta per andare al lavoro quando è possibile ed evitare di
utilizzare l’ascensore per salire e per scendere (quando il numero
di piani lo permette, si intende!), può essere di aiuto per
mantenere il corpo in movimento in modo naturale e senza particolari
utilizzi di attrezzature. Ricordo che se percorrerete, camminando, un
chilometro e mezzo al giorno (in una sola volta) tutti i giorni,
senza aumentare l’assunzione di calorie, perderete 4-5 chili in un
anno (Bob Anderson, 1980). Essendo l’attività fisica molto
personalizzata nel caso del target indicato, vi illustro comunque un
paio di “mini tabelle” da svolgere ovunque, sia a corpo libero
sia con l’utilizzo di piccoli attrezzi che si possono trasportare
comodamente. Per chi non è “condizionato”, questi esercizi
porteranno ad intensità tali da chiedervi chi ve l’ha fatto fare….
Ricordo che questi semplici protocolli sono e devono essere presi
solo per pura indicazione e per aiutarvi a capire che: “Se vuoi
puoi!”.
Due
modelli di allenamento esemplificativi
Durata: 10’
oppure 100 ripetizioni per ogni esercizio
Uomini: Piegamenti
sulle braccia + addominali (sit-up) + squat
Donne: Squat
+ addominali (sit-up) + piegamenti sulle braccia (anche con appoggio
sulle ginocchia).
Svolgimento:
si parte con il primo degli esercizi in programma eseguendo e
contando il numero di ripetizioni; si passa al secondo esercizio con
lo stesso numero di ripetizioni del precedente e successivamente al
terzo con la stessa modalità; si riprendere dal primo esercizio di
nuovo senza pausa. Si continua fino ad arrivare alla durata di tempo
prestabilita (10’ contando le ripetizioni svolte) oppure al numero
in oggetto cioè 100 ripetizioni per ogni esercizio. Obiettivo
finale: fare 300 ripetizioni (100+100+100) entro i 10’!
Durata: circa
20’
Materiale
utile:
- 1 Kettlebell da 12 kg per gli uomini, da 8 kg per le donne;
- 1 corda da salto (oppure una salita di circa 30-40 metri non troppo ripida 10-15% di pendenza o almeno una cinquantina di scalini).
Svolgimento: 20
swing con kettlebell + 2’ di corda o salita/scalini camminando
rapidamente o facendo jogging, il tutto ripetuto per 7-8 volte senza
recupero.

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